Dalszöveg: Otello - Vieni, l'aula...Viva il leon di San Marco...A terra!...nel livido fango (videó)

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Otello - Vieni, l'aula...Viva il leon di San Marco...A terra!...nel livido fango

Giuseppe Verdi (1813-1901)

Otello

Act III. Vieni, l'aula...Viva il leon di San Marco...A terra!...nel livido fango

Tito Gobbi, Jon Vickers, Leonie Rysanek, Rome Opera Orchestra, Tullio Serafin
1960


IAGO [a Cassio]
Vieni, l'aula è deserta.
T'inoltra, o Capitano.


CASSIO
Questo nome d'onor suona ancor vano per me.


IAGO
Fa cor, la tua causa è in tal mano
che la vittoria è certa.


CASSIO
Io qui credea di ritrovar Desdemona.


OTELLO [nascosto]
Ei la nomò!


CASSIO
Vorrei parlarle ancora,
per saper se la mia grazia è profferta.


IAGO [gaiamente]
L'attendi. . .


[conducendo Cassio accanto alla prima colonna del peristilio]


E intanto, giacchè non si stanca
mai la tua lingua nelle fole gaie,
narrami un po' di lei che t'innamora.


CASSIO
Di chi?


IAGO [sottovoce assai]
Di Bianca -


OTELLO
(Sorride!)


CASSIO
Baie!


IAGO
Essa t'avvince coi vaghi rai.


CASSIO
Rider mi fai.


IAGO
Ride chi vince.


CASSIO [ridendo]
In tai difide, per verità,
vince chi ride - Ah! Ah!


IAGO [ridendo]
Ah! Ah!


OTELLO [dal verone]
(L'empio trionfa, il suo scherno m'uccide.
Dio frena l'ansia che in [con disperazione] core mi sta!)


CASSIO
Nel segno hai côto. Si, lo confesso.
M'odi. . .


IAGO
[assai sottovoce] Sommesso parla. T'ascolto.


[Iago conduce Cassio in posto più lontano da Otello]


CASSIO
[molto sottovoce] Iago, t'è nota la mia dimora. . .


[le parole si perdono]


OTELLO [avvicinandosi un poco e cautamente per udir le parole]
(Or gli racconta il modo, il luogo e l'ora. . .)


CASSIO [sempre sottovoce]
. . .da mano [dolce] ignota. . .
[le parole si perdono ancora]


OTELLO
(Le parole non odo. . .
Lasso! e udir le vorrei! Dove son guinto!)


CASSIO
. . .un vel trapunto. . .


IAGO [come sopra]
È strano! è strano!


OTELLO
(D'avvicinarmi Iago mi fa cenno.)
[passa con cautela e si nasconde dietro le colònne]


IAGO[sottovoce]
Da ignota mano?
[molto forte] Baie!
[fa cenno a Cassio di parlare ancora sottovoce]


CASSIO
Da senno.
Quanto mi tarda saper chi sia. . .


IAGO [guardando rapidamente dalla parte d'Otello - fra sè]
(Otello spia.)
[a Cassio ad alta voce] L'hai teco?


CASSIO [estrae dal giusta-cuore il fazzoletto di Desdemona]
Guarda.


IAGO [prendendo il fazzoletto]
Qual meraviglia!
[a parte] (Otello origlia.
Ei s'avvicina con mosse accorte.)
[a Cassio scherzando] Bel cavaliere,
[mettendo le mani dietro la schiena perchè Otello possa osservare il fazzoletto]
nel vostro ostello perdono gli angeli l'aureola e il vel.


OTELLO [avvicinandosi assai al fazzoletto, dietro le spalle di Iago e nascosta dalla prima colonna]
(È quello! è quello!)
Ruina e morte!


IAGO [e stesso]
(Origlia Otello.)


OTELLO [a parte sottovoce]
(Tutto è spento! Amore e duol.
L'alma mia nessun più smuova.)


IAGO [a Cassio indicando il fazzoletto]
Questa è una ragna
dove il tuo cuor
casca, si lagna,
s'impiglia e muor.
Troppo l'ammiri,
troppo la guardi;
bada ai deliri
vani e bugiardi.
Questa è una ragna, etc. . .


CASSIO [guardando il fazzoletto che avrà ritolto a Iago]
Miracolo vago
dell'aspo e dell'ago
che in raggi tramuta
le fila d'un vel,
più bianco, più leve
che fiocco di neve,
che nube tessuta
dalla'aure [dolcissimo] del ciel.


IAGO
Questa è una ragna
dove il tuo cuor. . .

IAGO
. . .casca, si lagna,
s'impiglia e muor.
Troppo l'ammiri,
troppo la guardi;
bada ai deliri
vani e bugiardi.
Ah bada,
questa è una ragna
dove il tuo cuor
casca, si lagna,
s'impiglia e muor.


CASSIO
Miracolo vago. . .
Più bianco, più leve
che fiocco di neve,
che nube tessuta
dalla'aure del ciel.
Miracol, miracolo vago!


OTELLO [nascosta dietro la colonna e guardando di tratto in tratto il fazzoletto nelle mani di Cassio]
(Tradimento, tradimento, tradimento,
la tua prova, la tua prova
spaventosa mostri al Sol.)


CASSIO
Miracolo vago!


OTELLO
(Tradimento!)


IAGO [a Cassio]
Troppo l'ammiri.


OTELLO
(Tradimento!)


IAGO
Bada! Bada!

[Trombe interne in Do; ben lontano]


[rispondono dal Castello] Quest' è il segnale che annuncia
l'approdo della trireme veneziana.
[Trombe da altra parte] Ascolta.
Tutto il castel co'suoi squilli risponde.
Se qui non vuoi con Otello scontrarti,
fuggi.


CASSIO
Addio.


IAGO
Va.

[Cassio esce velocemente dal fondo]


OTELLO [avvicinandosi a Iago]
Come la ucciderò?


IAGO
Vedeste ben com'egli ha riso?


OTELLO
Vidi.


IAGO
E il fazzoletto?


OTELLO
Tutto vidi.


CIPRIOTTI [Coro interno]
Evviva! Alla riva!


VOCI LONTANE
Allo sbarco!


OTELLO
È condannata.


TUTTI
Evviva!


OTELLO
Fa ch'io m'abbia un velen per questa notte.


IAGO
Il tosco, no -


TUTTI
Evviva il Leon di San Marco!


IAGO
Val meglio soffocarla,
là nel suo letto, là, dove ha peccato.


OTELLO
Questa giustizia tua mi pace.


IAGO [a mezza voce]
A Cassio - Iago provvederà.


OTELLO
Iago, fin d'ora mio Capitano t'eleggo.


IAGO
Mio Duce, grazie vi rendo.
Ecco gli Ambasciatori.
Li accogliete. Ma ad evitar sospetti,
Desdemona si mostri a quei Messeri.


OTELLO
Si, qui l'adduci.

[Iago esce dalla porta di sinistra: Otello s'avvia verso il fondo per ricevere gli Ambasciatori]


[Entrano Otello, Iago, Lodovico, Roderigo, l'Araldo, Desdemona con Emilia. Dignitari della Repubblica Veneta. Gentiluomini e Dame. Soldati. Trombettieri, poi Cassio.]


TUTTI
Viva! Evviva!
Viva il Leon di San Marco.
Evviva, evviva! etc. . .


LODOVICO [tenendo una pergamena avvoltolata in mano]
Il Doge ed il Senato
salutano l'eroe trionfatore
di Cipro. Io reco nelle vostre mani
il messaggio dogale.


OTELLO [prendendo il messaggio e baciando il suggello]
Io bacio il segno della Sovrana Maestà. [poi lo spiega e legge]


LODOVICO [avvicinandosi a Desdemona]
Madonna,
v'abbia il ciel in sua guardia.


DESDEMONA
E il ciel v'ascolti.


EMILIA [a Desdemona, a parte]
(Come sei mesta!)


DESDEMONA [ed Emilia, a parte]
(Emilia, una gran nube
turba il senno d'Otello e il mio destino.)


IAGO [a Lodovico]
Messere, son lieto di vedervi.


LODOVICO [Si sarà formato un crocchio tra Desdemona, Lodovico e Iago]
Iago, quali nuove?. . .ma in mezzo a voi
non trovo Cassio.


IAGO
Con lui crucciato è Otello.


DESDEMONA [dolce]
Credo che in grazia tornerà.


OTELLO [sempre in atto di leggere. A Desdemona rapidamente.]
Ne siete certa?


DESDEMONA
Che dite?


LODOVICO
Ei legge, non vi parla.


IAGO
Forse che in grazia tornerà.


DESDEMONA
Iago, lo spero;
sai se un verace affetto io porti a Cassio. . .


OTELLO [sempre in atto di leggere, ma febbrilmente a Desdemona, sottovoce]
Frenate dunque le labbra loquaci. . .


DESDEMONA
Perdonate, signor. . .


OTELLO [avventandosi contro Desdemona]
Demonio, taci!


LODOVICO [arrestando il gesto d'Otello]
Ferma!


TUTTI
Orrore! Orrore!


LODOVICO
La mente mia non osa
pensar ch'io vidi il vero.


OTELLO [all'Araldo, con accento imperioso]
A me Cassio!


IAGO [ad Otello a bassa voce]
(Che tenti?)


[l'Araldo esce]


OTELLO [a Iago sottovoce]
(Guardala mentre ei giunge.)


GENTILUOMINI
Ah! triste sposa!


LODOVICO [si avvicina a Iago e gli dice a parte]
Quest'è dunque l'erore? quest'è il querriero
dai sublimi ardimenti?


IAGO
È quel ch'egli è.


LODOVICO
Palesa il tuo pensiero.


IAGO
Meglio è tener su ciò la lingua muta.


OTELLO [che avrà sempre fissato la porta]
(Eccolo! [appare Cassio]È lui! [a Iago] nell'animo lo scruta.)


[ad alta voce a tutti] Messeri! Il Doge. . .
[a parte a Desdemona] (ben tu fingi il pianto.)
[ad alta voce a tutti]. . .mi richiama a Venezia. . .


RODERIGO [e stesso]
(Infida sorte!)


OTELLO
. . .e in Cipro elegge
mio successor colui che stava accanto
al mio vessillo, Cassio.


IAGO [fieramente e sorpreso]
(Inferno e morte!)


OTELLO [continuando e mostrando la pergamena]
La parola Ducale è nostra legge.


CASSIO [inchinandosi ad Otello]
Obbedirò.


OTELLO [rapidamente a Iago ed accennando a Cassio]
(Vedi?. . . non par che esulti l'infame?)


IAGO [risponda Otello]
(No.)


OTELLO [ancora ad alta voce a tutti]
La ciurma e la coorte. . .
[sottovoce a Desdemona] (Continua i tuoi singulti. . .)
[a tutti] . . .e le navi e il castello
lascio in poter del nuovo Duce.


LODOVICO [additando Desdemona che s'avvicina supplichevole]
Otello, per peità la conforta o il cor le infrangi.


OTELLO [a Lodovico e Desdemona]
Noi salperem domani.

[afferra Desdemona furiosamente]


[a Desdemona]
A terra!. . .e piangi!
[Desdemona cade]

[Otello avrà, nel suo gesto terribile, gettata la pergame na al suolo, e Iago la raccoglie e legge di nascosto]


[Emilia e Lodovico sollevano pietosamente Desdemona.]


DESDEMONA [declamato]
A terra!. . .si. . .nel livido
fango. . .percossa. . .io giacio. . .
piango. . .m'agghiaccia il brivido
dell'anima che muor.
[dolciss.] E un di sul mio sorriso
fioria la speme e il bacio,
ed or. . .l'angoscia in viso
e l'agonia nel cor.
[dolce] Quel Sol sereno e vivido
che allieta il cielo e il mare
non può asciugar le amare
stille del mio dolor.


EMILIA
(Quell 'innocente un fremito
d'odio non ha nè un gesto,
trattiene in petto il gemito
con doloroso fren.
La lagrima si frange
muta sul volto mesto;
no, chi per lei non piange
non ha pietade in sen.)


CASSIO
(L'ora è fatal! un fulmine
sul mio cammin l'addita.
Già di mia sorte il culmine
s'offre all'inerte incalza
L'ebbra fortuna incalza
la fuga della vita.
Questa che al ciel m'innalza
è un'onda d'uragan.)


RODERIGO
(Per me s'oscura il mondo,
s'annuvola il destin,
l'angiol soave e biondo
scompar dal mio cammin.)


LODOVICO
(Egli la man funerea
scuote anelando d'ira,
essa la faccia eterea
volge piangendo al ciel.
Nel contemplar quel pianto
la carità sospira,
e un tenero compianto
stempra del core il gel.)


DESDEMONA
[dolciss.] E un di sul mio sorriso
fioria la speme e il bacio,
ed or. . .l'angoscia in viso
e l'agonia nel cor.
A terra. . .nel fango. . .
percossa. . .io giacio. . .
m'agghiaccia il brivido
dell'anima che muor. . .


DAME
Pietà! Pietà! Pietà!
Ansia mortale, bieca,
ne ingombra, anime assorte in lungo orror.
Vista crudel!
Ei la colpi! Quel viso santo, pallido,
blando, si china e tace e piange e muor.
Piangon così nel ciel lor pianto gli angeli
quando perduto giace il peccator.


CAVALIERI
Mistero! Mistero! Mistero!
Quell'uomo nero è sepolcrale, e cieca
un'ombra è in lui di morte e di terror!
Strazia coll'ugna l'orrido
petto! Gli sguardi figge immoti al suol.
Poi sfida il ciel coll'atre pugna, l'ispido
aspetto ergendo ai dardi alti del Sol.

Látta 762 ember.

Vágólapra másolás

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Hozzászólások

Kustra Gábor üzente 7 éve

Kedves Irénke köszönöm, hogy meghallgattad. Üdv. Gábor.

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Domonkos Vilmosné Irén üzente 7 éve

Remek felvétel - kicsit hosszú. Tito Gobbi mindig klasszikus. Ő és a hasonlók nagyon - mármint a klasszikusok bármikor jöhetnek, mert kedvelik. Köszönöm kedves Gábor. Üdv Irén

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